Idea progetto_ 22 giugno 2010
I delegati dell’Associazione Econet, prof. Pasquale Policastro, dell’Unione delle Camere Penali, avv. Dario Incutti, Ordine degli Avvocati di Salerno, avv. Luigi Maiello ed avv. Nello Guariniello, e gli Organi di informazione “ l’informatore ” delle Autonomie locali e de “ il Sud ”, dott. Nicola Nigro, presso le Università Stettino (Polonia) hanno stipulato un accordo che è stato chiamato “Manifesto Italo-polocco: verso l’Europa dei diritti ” con l’obiettivo di promuovere una politica per la cultura europea e di riconoscere e valorizzare le professionalità che attraverso il “diritto” si propongono di diffondere la conoscenza della cultura e soprattutto delle lingue.
A tal proposito si è pensato di partire con un progetto editoriale italo-polacco con l’attuale redazione de “l’informatore ” delle Autonomie locali e de “ il Sud ” a Paestum ed una operativa a Stettino (vedi proposta allegata).
Un progetto editoriale probabilmente ambizioso, ma sicuramente originale ed innovativo per la diffusione della conoscenza della cultura del diritto, ma non solo, visto che mira ad un filo conduttore tra le Istituzioni nazionali e locali, le Università e l’Unione delle Camere penali che, per il loro naturale compito di difendere i diritti dell’uomo, possono rafforzare le sinergie per avere un’Europa legata non solo sul piano economico, ma anche sul piano politico-isituzionale.
Un progetto editoriale dal costo sostenibile per la sua realizzazione, avendo come punto di riferimento le circa 10 Università del coordinamento di Econot e quelle in numero di 50 che fanno parte del progetto più ampio.
Sarà cura della redazione di Paestum e di quella operativa di Stettino sistemare il materiale da pubblicare, ovviamente in questa prima fase si conta molto su tutti coloro che vogliono realizzare, con il loro sostegno volontariato, l’interculturalità.
Le Università, l’Unione delle Camere Penali, l’Ordine degli avvocati di Salerno, in collaborazione con l’Associazione Econet e con le Istituzioni nazionali, europee e locali, devono intraprendere delle iniziative didattico-culturale con la realizzazione di borse di studio dal nome «Una finestra sull’Europa e giovani ».
Tale iniziativa potrebbe anche essere di sostegno all’iniziativa editoriale sia nella pubblicazione de “l’informatore ” delle Autonomie locali che de “ il Sud ” , a cadenza bimestrale con uno sfasamento della spedizione per avere così una periodicità mensile.
Gli stessi organi di informazione volendo possono essere pubblicati anche on line su un apposito sito denominato proprio “Manifesto Italo-polocco: verso l’Europa dei diritti ” con delle finestre dei siti delle Università, le Associazioni ed istituzioni aderenti,etc. il tutto finalizzato alla promozione di contenuti formativi legati soprattutto al processo di integrazione. La pubblicazione in formato cartaceo potrebbe anche ospitare un inserto di quattro pagine, estraibile, riportato dalle pubblicazioni locali legate all’Università o ad altri giornali locali.
La rivista prevede per ogni numero un editoriale di caratura nazionale ed una serie di articoli che si riferiscono a temi di attualità legati agli Enti locali ed anche rubriche che rappresentano fatti specifici su: news, bandi e appalti, popoli e nazioni europee, con approfondimenti bibliografici che stimolano ogni soggetto impegnato nelle istituzioni e non, prendendo in esame la possibilità di definirsi europeista proprio nel contesto del proprio territorio, ovviamente non trascurando il Parlamento del suo Paese e dell’Europa.
Ad ogni redazione lavorano professionisti, rappresentanti istituzionali e politici, laureandi e laureati, studenti universitari che, con un ricambio, assicurano continuità all’iniziativa, ovviamente quest’ultimi dovranno essere affiancati da docenti, tutor, giornalisti, professionisti grafici e tecnici del web design. In questo modo da ogni parte è possibile aprire una finestra sull’Europa che porta al “Manifesto di Stettino”.
Così facendo è possibile mettere in piedi una serie di iniziative finalizzate alla formazione di professionisti, giovani e “comunicatori” esperti nelle materie connesse proprio alle attività delle Istituzioni europee, attraverso l’organizzazione di “seminari formativi” ad hoc in collaborazione con i vari ordini professionali ad incominciare da quelli degli avvocati, e corsi anche di alfabetizzazione primaria nelle scuole, destinati agli insegnanti in partnership con Università, Uffici Scolastici regionali, provinciali e territoriali.
In tutto questo occorre verificare se esistono possibili finanziamenti per il sostegno e la realizzazione del progetto sui temi innanzi richiamati.
Inoltre è il caso di verificare se esistono progetti analoghi finanziati attraverso fondi europei in modo da poter meglio attrezzare una proposta definitiva.
Il progetto editoriale potrebbe dar vita anche a specificità settoriali come ad esempio: studio del Diritto comparato penale, civile, Enti locali, pubblico, amministrativo, commerciale, etc., alle Lingue d’Europa, ciò avendo come riferimento iniziative legate allo studio sui materiali didattici per l’insegnamento del diritto e delle lingue.
Tutto ciò potrebbe prendere spunto dall’impegno già avviato da Econet puntando su insegnanti di diritto e di madrelingua con una consolidata esperienza didattica all’interno degli atenei italiani e stranieri, allo scopo di promuovere la conoscenza e la divulgazione del Diritto e delle lingue, in accordo con le finalità ed anche gli obiettivi della politica linguistica del Consiglio d’Europa, che in merito alle lingue moderne si propone di conservare e accrescere la ricchezza e la varietà della vita culturale in Europa attraverso una maggiore conoscenza reciproca delle lingue nazionali e regionali.
Non va esclusa la possibilità di dar vita a corsi divisi in varie sezioni avendo come protagonisti i giovani per avere un quadro preciso sulle loro idee soprattutto sulla mobilità dei cittadini in genere e dei giovani in particolare a livello Europeo.
L’iniziativa, rivolta ai ragazzi residenti nelle rispettive nazioni, ma anche ai giovani stranieri extracomunitari impegnati in programmi di studio presso le università dei Paesi europei, ovviamente in tutto dovrebbe essere ricollegato ad iniziative unificanti dell’Unione Europea.
Occorrerebbe dar vita a forme di collaborazione anche fra Enti locali europei con il coinvolgimento dei cittadini, ma soprattutto dei giovani in modo da aver un interscambio di esperienze che dovrebbe portare ad una vera e propria crescita culturale, oltre che individuale. L’impegno principale dovrebbe essere quello di realizzare una sorte di studio Paese per Paese per poi arrivare all’identità di un “popolo europeo ” . E’ chiaro che punto di partenza dovrebbe essere: gli interessi e le idee che i cittadini d’Europa propongono. Si dovrebbe puntare sullo sviluppo di progetti di formazione, ma soprattutto di informazione. Non solo progetti improntati alla conoscenza dell’Europa, ma far conoscere quel che in Europa accade. Le idee si dovrebbero articolare su rapporti di scambi di informazione concrete, dal locale al “globale europeo ”. Quindi, i progetti editoriali che raggruppano giovani studenti e non di vari paesi servirebbero a creare informazione e a promuovere l’integrazione e lo sviluppo di una cultura europea che valorizzi l’unione fra Stati.
Tra gli obiettivi dovrebbe esserci anche la creazione di una rete associativa di contatto utilizzando tutto l’apparato dei mass media a partire da internet, che consentirebbe la possibilità di conoscersi e comunicare anche a distanza.
Non a caso, internet fornisce il canale di comunicazione più utilizzato e più importante per molti giovani – anche se, ovviamente, questa rete sarebbe un “tavolo” accessibile ad individui di ogni età. Un buon veicolo di scambio di esperienze è dato dall’ambito sportivo ed il calcio in particolare: ovviamente si possono organizzare tornei delle più svariate discipline, coinvolgendo di giovani atleti di più Comuni limitrofi.
Occorre creare occasioni di confronto per partorire idee che portano anche ad associazioni che si occupino di promuovere e creare nuove iniziative e valutare l’utilità di quelle già previste, con una piccola quota di partecipanti dai giovani chiamati a rappresentare le istituzioni ai vari livelli:comunale, provinciale, regionale, statale ed europeo.
Per incentivare di più gli scambi europei occorre che “ Econet ”, unitamente agli altri partner, utilizzando il progetto editoriale dia vita ad un filo diretto con le Università e le Istituzioni pubbliche.
Ovviamente occorre privilegiare corsi di lingua brevi (uno o due mesi), frequentabili anche da studenti stranieri: seminari, convegni, etc., ma in ogni caso sarebbe molto stimolante anche prevedere maggiori viaggi avendo come punto di riferimento le istituzioni di interesse collettivo (sedi di organizzazioni, consolati, banche di rilevanza, grandi imprese o industrie, ospedali famosi, ecc.), in modo da stimolare lo studio e la prospettiva lavorativa.
In tutto questo la mobilità europea è fondamentale. L’idea dovrebbe essere quella di individuare percorsi formativi e progetti fattibili che diano le gambe alle idee.
Dar vita ad una mobilità che consente a professionisti ed a giovani di attraversare tutti e 27 gli Stati membri dell’Unione Europea (in parte finanziato dall’UE) potrebbe davvero far decollare l’Europa parlamentare e politica. Ciò permetterebbe di conoscersi e di scambiare usi e costumi. Una mobilità particolare, studiata per favorire l’integrazione, con sale di discussione, di gioco e di divertimento notturno. Ogni città potrebbe, attraverso l’Università, dare degli incentivi economici che aggiunti a quelli europei potrebbero favorire momenti di confronto e di incontro per sviluppare ancor di più l’integrazione tra i cittadini di differenti paesi.