Cambiano i governi, le maggioranze e le menti ma il vulcano della giustizia è sempre attivo, vivo come lo spirito dell’Avvocatura che lo sorrege,
soprattutto quando si parla di creare un “ponte” tra diversi ordinamenti giurisdizionali e avvocature spesso tanto diverse ma allo stesso tempo tanto simili. Proprio dalle differenze e dalle necessità concrete dell’Avvocatura nel 1982 nasce l’Unione delle Camere Penali con la firma dello Statuto a Salerno e nell’ottobre del 1989 ad Amalfi grazie all’impegno e alla tenacia dell’Avv. Dario Incutti.
Oggi l’Unione delle Camere Penali conta 131 adesioni da parte delle Camere Penali territoriali ed oltre 8000 iscritti. Dunque tanta strada è stata fatta da quel lontano febbraio dell’82 e tanta altra strada ancora oggi deve farsi affinchè non si parli più soltanto di Unione delle Camere Penali italiane ma di “Unione Paneuropea di Giuristi”. L’anno è sempre il 1982 quando a Salerno si svolge il “Convegno Internazionale Giuristi Europei”, alla presenza del Presidente del Consiglio di Stato – Dr. Crisci e dell’Avvocato Generale di Giustizia Europea – Prof. Tesauro.
Invero, già nel lontano 1977 al Congresso Internazionale di Budapest sulla “Modifica della Legislazione sull’uso degli stupefacenti” si cercò di gettare le basi per una coesione tra l’Avvocatura a livello internazionale, che proseguì nel 1985, con la partecipazione della delegazione salernitana guidata dall’Avv. Incutti, nel Palazzo di Giustizia di Malta – in un clima di fraterna amicizia – tra gli avvocati della Curia napoletana,
salernitana e maltese al fine di sottoscrive una “Magna Charta” tra l’avvocatura italiana e quella maltese. Il “trade union” era sempre lo stesso, creare una piattaforma comune in alcune discipline per superare le differenze e i contrasti a livello internazionale, gettando le basi per regole comuni tra i giuristi.
Gli incontri di Budapest e di Malta rappresentaro solo l’inizio dei lavori per il protocollo internazionale delle Camere Penali, infatti, nel 1987 la delegazione dell’avvocatura italiana partecipò al “Convegno di Philadelphia delle Associazione forensi americane ed europee”, nel 1988 agli “Incontri con gli Ordini degli Avvocati ed I Batonnier e con I Presidenti della Suprema Corte di Cassazione” svoltosi a Parigi, ancora, in Marocco ai “Convegni con I Giuristi Arabi dei Paesi dell’ Africa Mediterranea”, in Germania al “Convegno Internazionale ad Heidelberg”, nel 2002-2003-2004 a Tokio e Pechino agli “Incontri con Giuristi giapponesi e cinesi”, nel 2010 con l’approvazione a Paestum (Salerno) della “Carta dell’Unione Paneuropea dei Giuristi” alla presenza di esponenti di spicco dell’avvocatura nazionale ed internazionale uniti da un’identità comune e nel 2012 alla “Partecipazione alla Fondazione dell’Unione Internazionale dei Giuristi a Stettino (Polonia) ed a Mosca (Russia).
Da ultimo, inoltre, l’Arcivescovo di Salerno ha donato “una reliquia di San Matteo (parte del braccio)” all’Arcivescovo di Stettino, essendo San Matteo anche il patrono dei Doganieri, e dal 2021 la reliquia “viaggerà” per tutta la Polonia. Finalmente, si era capito che l’Avvocatura doveva “parlare una sola lingua” che fosse la lingua di tutti gli avvocati, senza distinzione alcuna, ciò che veramente contava, non dovevano essere le differenza culturali o geografiche, ma la dignità dell’Avvocatura stessa.
La dignità di Ebru Timtik, avvocatessa turca per i diritti umani, morta dopo 237 giorni di sciopero della fame in carcere, la dignità di 36 avvocati assassinati negli ultimi 70 anni in Italia perché lasciati “soli”, la dignità di una classe che ha pagato con il sangue l’impegno e la dedizione professionale. Tutto questo non può lasciarci indifferenti, il futuro comincia sempre dal passato, ciò che conta è l’azione, qualcuno una volta ha detto: “Non chiedetevi cosa il Vostro Paese può fare per Voi, chiedetevi cosa Voi potete fare per il Vostro Paese” e Noi avvocati abbiamo il dovere di agire per creare un ponte culturale nel segno del diritto capace di unire l’Avvocatura a livello internazionale concretamente e senza limitazioni perché, per citare Calamandrei: “Gli avvocati non sono né giocolieri da circo, né conferenzieri da salotto: la giustizia è una cosa seria.”
Avv. Angela Nigro
2-storia dell’unione delle camere penali
3-Link _ la GIUSTIZIA_ lettera ad un avvocato